Anche perché le aspettative di successo tra gli analisti e gli investitori sull’ultima incarnazione del prodotto di punta dell’azienda guidata da Tim Cook - dotato di auricolari wireless, maggior potenza, miglior batteria e camera, resistenza all’acqua - apparivano alla vigilia assai più modeste, prigioniere semmai di dubbi sulla difficoltà di innovare ancora a sufficienza. E, se i dati in anteprima verranno confermati dalle vendite ufficiali, potrebbero invece venire presto smentite.
Una sorpresa che sarebbe la benvenuta per Apple: l’iPhone tuttora garantisce oltre due terzi del fatturato e buona parte dei profitti dell'intera azienda. Ma è reduce da frenate globali che avevano preoccupato nel bilancio degli ultimi trimestri. Una traiettoria che aveva premuto sulle stesse quotazioni, in calo nell'ultimo anno. Dalla presentazione del nuovo iPhone, mercoledì scorso, fino a ieri erano scese di un ulteriore 2,1 per cento.Ma T-Mobile US ha adesso reso noto che la prima giornata a disposizione per richiedere gli iPhone7, il 9 settembre, è stata senza paralleli nella storia degli smartphone venduti sul mercato statunitense dal carrier. «È stato un inizio davvero molto forte», ha dichiarato il chief executive della società wireless John Legere. Sprint non è stata da meno: le prime tre giornate di pre-ordini dei nuovi gadget, ha fatto sapere, hanno messo a segno impennate del 375% rispetto al medesimo periodo dell'anno scorso, con il precedente modello di iPhone. Non manca qualche cautela. AT&T e Verizon, i due maggiori carriers statunitensi, non hanno sollevato il sipario sull’andamento. E i pre-ordini, hanno commentato gli analisti di Stifel, potrebbero essere anzitutto il risultato «dell’espansione della base di utenti di iPhone avvenuta negli ultimi anni».
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